E il sesto giorno Dio creò…

In the sixth day, il sesto giorno. E’ chiaro il riferimento alla bibbia, alla “settimana della creazione”, quando Dio creò la terra e a tutti i suoi elementi. Il sesto giorno, prima ancora di dare luce all’uomo e la donna, Dio creò gli animali.

“On the sixt day” è il titolo della mostra fotografica di Alessandra Sanguinetti, inaugurata giovedì presso l’Italian Academy della Columbia University di New York.

Il tema delle fotografie è il rapporto tra uomo e animali, più precisamente l’intento della Sanguinetti è quello di cogliere i momenti topici di questo rapporto, quelli legati alla vita e alla morte. Ci sono foto di sacrifici di animali, ad esempio di un uomo che si lava le mani insanguinate, o di un cacciatore che spara sulle sue prede. C’è la morte, ma c’è anche la vita: una contadina che nutre i suoi volatili, un’oca che becca la gamba di una donna, una cavalla che allatta il suo piccolo.

La macchina fotografica è sempre posta al livello degli animali, si abbassa per farne un ritratto quanto più vero e vicino possibile. L’uomo non è sempre presente, ma i segni della sua presenza lo sono: c’è la foto di una pelle d’animale lasciata ad essicare, o di una testa d’agnello sanguinante in terra.

“Con queste foto – dice la Sanguinetti – voglio raccontare la relazione tra uomo e animale, per certi versi molto ambigua: l’uomo si prende cura di loro, li alleva come bambini, e poi uccide gli animali, ne fa sacrificio. Quello che mi colpisce è questa linea sottile tra la vita e la morte, quest’idea, da parte dell’uomo, di dominare la natura quando uccide un animale. E’ qualcosa di molto profondo, di cui pochi colgono il senso, ma che mi ha sempre impressionato, dato che ho passato molto tempo nelle fattorie, in Argentina”.

Nonno italiano, madre di origini spagnole, Alessandra Sanguinetti vive tra New York e Buenos Aires, e ha scattato tutte le foto che compongono “On the sixt day” nelle campagne argentine. Per la fotografa l’uomo ha una grande dipendenza dagli animali, non solo per la sua alimentazione, ma anche da un punto di vista emozionale: “Ad esempio gli animali compaiono spesso nei nostri sogni, e poi sono fonti di tante metafore che usiamo”.

Ma perché questa mostra all’Italian Academy? Allison Jeffrey, assistant director dell’Academy, risponde di aver visto alcune delle foto alla galleria Yossi Milo e di esserne rimasta molto colpita. “Così ho proposto ad Alessandra di organizzare una personale qui, anche perché queste opere, oltre a mostrare aspetti nascosti delle nostre tradizioni, rappresentano un buon punto di confronto tra culture, tra quella argentina e le culture occidentali, e logicamente anche quella italiana”.

I lavori di Alessandra Sanguinetti, che ha scattato fotografie per il New York Times Magazine, per Life e Newsweek, sono presenti in collezioni permanenti di importanti musei, come il Museum of Modern Art di New York, il Museum of fine arts di Boston e l’International Center of Photography di New York. Il prossimo obiettivo dell’artista? “Esporre le mie foto in Italia, ho avuto dei contatti con diverse gallerie ma non se n’è mai fatto nulla. E’ una cosa che mi piacerebbe tantissimo”.

La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino all’8 novembre. Orari 9:30 am – 4:30 pm, da lunedì a venerdì, presso l’Italian Academy at Columbia University, 1161 Amsterdam Avenue.